Descrizione estesa
L’ “AFFRUNTATA” NELLA REALTA’ DEL COMUNE DI SAN GREGORIO D'IPPONA
L’ “Affruntata” è una tradizione molto antica e sentita in Calabria, particolarmente nel nostro territorio. È un momento veramente suggestivo di una rappresentazione sacra della vicenda testimoniata dai Vangeli della morte e risurrezione di Gesù, che contiene in sé una profondità di significati umani, emotivi, coinvolgenti a livello personale e collettivo.
Tradizionalmente l’evento si colloca e si esprime in due particolari momenti temporali, distinti ma significativamente unitari della medesima vicenda vissuta da Gesù:
Il primo momento si colloca e si svolge il Venerdì Santo, che segna il culmine della passione di Gesù e che si conclude con la sua morte in croce.
Il secondo momento in continuità con il primo, si compie la Domenica di Pasqua e completa, porta a compimento quanto Gesù stesso aveva preannunciato, la Sua Risurrezione.
La contiguità e stretta correlazione dei due momenti anticamente (ma in qualche luogo ancora oggi) veniva rappresentata dalla processione che si snodava lungo le strade del paese Sabato Santo nella prima mattinata, con Gesù morto steso nella bara, la cosiddetta “vara” accompagnato dalla Madonna Addolorata e da San Giovanni, il messaggero che annuncia a Maria la morte del figlio Gesù, e dal popolo che partecipa ed è presente in silenziosa intimità e condivisione della sofferenza e del dolore per la morte di una persona cara; un tempo di preghiera, di adorazione e meditazione profonda con litanie, preghiere, canti tradizionali di accompagnamento, tutto con compostezza e profondo rispetto del momento che si sta vivendo. E Maria vestita di nero e avvolta in un mantello nero, è l’Addolorata che insieme al discepolo Giovanni segue la bara, la “vara” con Gesù morto. E così Gesù morto e Maria si troveranno poi nella Chiesa del paese dove l’Addolorata avrà il suo intimo incontro con Cristo.
I personaggi di entrambi i momenti prima indicati della morte e risurrezione di Cristo sono i medesimi: Gesù, Maria sua Madre, Giovanni l’apostolo amato.
La domenica mattina è il momento della Risurrezione evento che plasticamente viene rappresentato dalla cosiddetta “Affruntata” o “sbilamentu” della Madonna.
Gesù e Maria rappresentati dalle rispettive statue, partono da due luoghi, due chiese poste in luoghi diversi rispetto alla strada lunga e diritta (il noto “corso” principale del paese o della città) dove si svolge l’”affruntata”. San Giovanni, identificato nella omonima statua snella e leggera generalmente portata a mano o in spalla da quattro persone forti e resistenti e guidata da un apripista che camminando o correndo davanti ai portatori della statua tiene in mano la cosiddetta “mazza” una forma di palo per “sgombrare” la pista, fa la spola tra le due statue di Cristo e della Madonna Addolorata tre/quattro o cinque volte avanti e indietro, con passo crescente e sempre più veloce, come messaggero che annuncia on gioia, comunica a Maria la Risurrezione di Cristo. Poi, l’ultimo passaggio ancora più veloce di prima, in cui Giovanni corre più veloce che può per tre volte da Gesù a Maria e viceversa e si conclude con un momento veramente emozionante e intenso: le due statue della Madonna Addolorata e San Giovanni appaiate una accanto all’altra corrono insieme verso la statua di Gesù Risorto. Nell’attino dell’incontro il velo, il manto nero del lutto che fino a quel momento copriva la statua della Madonna, viene immediatamente tolto e avviene lo “sbilamento” o “sbilazioni” della Madonna, che in un attimo è visibile con un ampio vestito festoso di colore azzurro stellato o in alcuni luoghi bianco, che simboleggia appunto la Risurrezione. E contemporaneamente vengono laniati in aria e librati al volo colombi bianchi. Allo stesso tempo partono i fuochi d’artificio, la banda suona l’inno di gloria, tutti battono le mani, si fa festa e si gioisce insieme condividendo il momento di comunione, di fraternità, di amore.
Infine, la processione con le tre statue di Gesù Risorto, la Madonna vestita a festa e San Giovanni, l’una accanto all’altra accompagnati dai prelati, dalla banda e dal popolo presente, vengono portate in Chiesa dove si svolgono i riti conclusivi, la benedizione pasquale ai fedeli e lo scambio di auguri. E tutto si conclude nella gioia e nella pace.
Oggi, Anno Domini 2024, San Gregorio d'Ippona